sabato 7 giugno 2008

La fine è un nuovo inizio...


L’ultimo giorno di scuola, ultimi attimi passati tra i banchi, ultimi momenti trascorsi a discutere con la compagna di classe della superiorità didattica della storia sulla filosofia... Non mi scorderò mai di questi momenti: ormai sono già stati scolpiti all’interno del mio cuore e li porterò sempre con me. E’ triste, si è appena conclusa l’avventura più emozionante della mia adolescenza; ho appena messo un punto alla fine di una frase che ha cercato di raccontare l’esperienza più bella della mia vita che, nel bene e nel male, mi ha permesso di crescere, di capire le persone, i loro comportamenti, ma soprattutto di capire chi voglio essere in futuro... Non posso che ringraziarli tutti, uno per uno, per avermi accompagnata in questo viaggio.

Quando mi hanno detto che mancavano poco più di tre minuti all’ultima campanella sono scoppiata in lacrime, non riuscivo a trattenermi; era come se fossi diventata un’altra persona in quel momento: da sempre pensavo che le persone con le quali ho trascorso gli ultimi cinque anni non mi sarebbero mancate, e invece mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso. In quel preciso attimo il suono che nei cinque anni appena terminati aspettavo con ansia, mi è parso come un addio, segnava la fine di un’epoca, fine di un’avventura... Non avevo più lacrime, non potevo più piangere perché il ricordo delle persone, delle situazioni non verrà mai rimosso dalla mia memoria, lo terrò stretto, non lo lascerò mai andare!

Sono cambiata molto in questi anni, ho imparato molto dalle persone che ho conosciuto, ma sono rimasta sempre confinata nel mio mondo, facevo molta fatica ad aprirmi; solamente negli ultimi cinque mesi ho capito che era giusto conoscere meglio gli altri, ma soprattutto farsi conoscere dagli altri. Mi sono stupita di quante persone bellissime non ho avuto il coraggio di conoscere, da quante non volevo farmi conoscere: infatti solo a giochi finiti ho compreso che infine mi volevano bene, per quello che ero, e che anche loro in qualche modo avevano paura di farsi conoscere da me, avevano paura di invadere il mio spazio, avevano paura delle mie reazioni. Però va bene così, questo mio errore, perché alla fine lo è proprio, mi ha insegnato che bisogna sempre dare una possibilità agli altri, a coloro che ci circondano.

In questi anni ho perso un occasione unica, non potrò mai più recuperare, ma so che mi porterò dentro l’affetto che non sono riuscita a trasmetterli.

Però ho passato dei momenti bellissimi, ho conosciuto, per quanto era possibile, delle persone meravigliose, persone piene di qualità positive. Tra gite, conferenze, viaggi di istruzione mi è stato permesso di far parte di un gruppo composto dai personaggi unici, inimitabili: ho voluto bene a tutti, anche se non nello stesso modo. Sì, è proprio bello... Non posso che rimpiangere questi anni, tutte le emozioni che mi hanno portato, tutte le situazioni che mi hanno fatto vivere.

Adesso c’è il futuro, mi attende con ansia, non vede l’ora di accogliermi, ma io ne provo il timore: non sono una persona che ama i cambiamenti, la monotonia della vita è un qualcosa che mi appartiene e che mi manca quando non è presente. Non so come comportarmi, cosa fare, come agire... Però so che ci sono delle persone che riusciranno ad indirizzarmi su una giusta strada, che mi aiuteranno nel momento del bisogno, che mi convinceranno di fare delle scelte che porteranno la felicità nella mia vita. Sono loro il mio futuro, e posso essere sicura che non mi lascieranno mai sola.

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