domenica 27 luglio 2008

People always leave...


People always leave... Tre parole che raccontano la verità più antica del mondo. Crescendo ci rendiamo conto che le persone che ci hanno accompagnato nei primi anni della nostra vita ci abbandoneranno, non saranno più presenti nei momenti importanti della nostra vita. Dobbiamo solo farci forza, dobbiamo andare avanti senza coloro che per tutta la vita ritenevamo amici. Loro se ne andranno via perché è così che vanno le cose in questo mondo, perché con gli anni si acquisiscono sempre più responsabilità e queste consumano quel tempo che prima si dedicava agli amici...

Per me, però, la cosa più difficile è vivere senza le persone che non ci sono più, senza coloro che non ho conosciuto bene, ma che sono stati una parte importante della mia infanzia. Sono scomparsi precocemente, se ne sono andati e non mi hanno permesso di scoprire come sarebbe stata la mia vita con loro affianco a me. Ogni tanto ci ripenso a cosa sarebbe successo se il destino non me li avrebbe portati via. Erano delle persone importanti per i miei genitori ed è per quello che sin dai primi anni della mia vita ne hanno fatto parte. E' strano, ma anche se non li ho conosciuti bene, ero troppo piccola per poterlo fare, nei momenti importanti della mia vita avrei voluto averli al mio fianco. So che mi volevano bene, mi porto dentro il loro affetto, però ormai non posso dimostrar loro quanto ci tengo, quanto li vorrei qua, vicino a me. Se ne sono andati troppo in fretta, troppo presto, hanno abbandonato le loro famiglie, hanno abbandonato me; so che sembra proprio da egoisti, ma ogni tanto nella vita bisogna esserlo, ed io lo sono in questo momento. Loro mi mancano: mi manca il loro affetto, il loro consiglio, gli abbracci che riuscirebbero a farmi sorridere nei momenti difficili. Spesso ci penso, ultimamente troppo spesso, forse perché sta per finire un'importante periodo della mia vita, forse perché mi sento persa, confusa, ma soprattutto mi sento sola, abbandonata dalle persone che credevo amiche. Quelle persone che mi conoscono da tutta la vita, che mi hanno saputo conoscere, che hanno voluto sapere chi fossi veramente. Mi stanno abbandonando, mi stanno lasciando perdere, ormai loro hanno le proprie vite dove non c'è posto per un'amica dell'infanzia, ormai non vogliono più niente da me, sono diventata inutile per loro. Si, lo so che i veri amici non si comportano così, ma tendo spesso a giustificare le azioni degli altri, mi dico che forse non hanno tempo o hanno altre preoccupazioni o non vogliono farsi sentire per paura di essere respinti da me, però con questo atteggiamento sarò io a soffrire, ad interrogarmi sui perché della fine dell'amicizia. Forse non è finita, forse stiamo attraversando un brutto periodo... Che ne so io, cosa ne posso sapere!? Tutte quelle incertezze mi feriscono. Sono stanca di star male a caua delle altre persone, ho la mia vita, ho i miei sogni, devo imparare a lasciar perdere: non posso salvare tutte le persone di questo mondo!
Ho la mia vita! I miei sogni! Devo imparare a lasciar perdere! Però questo vuol dire rinunciare ad una parte importante del mio carattere, del mio essere. Non voglio cambiare, voglio rimanere me stessa... Forse sto crescendo e questo processo richiede un importante cambiamento, forse è quello di cui ho bisogno adesso.

In questo momento vorrei essere da un'altra parte, con le persone che non possono non volermi bene, con coloro che hanno il mio "stesso" sangue... Dicono che la famiglia non si sceglie, ma io non avrei potuto scegliere di meglio, ci divertivamo troppo insieme. Siamo legati da un bellissimo passato e anche se ci vediamo di rado alla fine ci vogliamo proprio bene. Loro mi mancano, mi manca il tempo che passavamo insieme... Che brutto sentimento la nostalgia!

giovedì 24 luglio 2008

Dimenticare...


"Perché è così difficile dimenticarti, eh? Perché non ci riesco? Cosa c'è che non va?
Non posso continuamente pensare a te! Non posso ingelosirmi ogni volta che vengo a sapere qualcosa su di te! Cosa mi succede!? Non sono innamorata... Sono ossessionata da te!
Mi devo assolutamente togliere dalla testa ogni tuo ricordo! Così non penserò a te ogni attimo della giornata... Mi sono stancata, veramente stancata! Non sei mica l'unico uomo al mondo... C'è ne sono tanti altri, altri che sono degni dei miei sentimenti. Però soprattutto non sono te!"
Queste parole le o scritte qualche settimana fa, nella prima settimana di luglio, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicare... Come mai? Magari avevo paura... Adesso mi è passata, mi è proprio passata! No, spero che mi sia passata. Qualche volta qualcuno nella mia testa mi pone una domanda: "Ne valeva la pena di star male per uno così?"; ed ogni volta rispondo nello stesso modo: "No, certo che no!". Però questa domanda continua a ripresentarsi, e mi chiedo come mai. Forse perché mi sento ancora ferita... Dovrei lasciarmi alle spalle quella storia, ma in qualche modo tendo a tenermela dentro, a conservarla: in questo modo continua a ferirmi ogni volta che ci ripenso, ogni volta! Vorrei finalmente dimenticare, lasciar andare ogni ricordo perché non ne vale la pena, lui noi se lo merita!!!
Dovrei staccare la spina per qualche giorno, dovrei andare via, allontanarmi completamente dal mondo in cui fino ad ora ero imprigionata. Beh, non ero proprio imprigionata, ma mi sono creata una "forma", un cortometraggio, una pubblicità: non cambia anche se cambiano i giorni in cui la si proietta. L'unica cosa che cambia sono le emozioni che essa provoca ed è per quello che qualche volta riesco a far diventare negative quelle emozioni, riesco a farmi odiare dagli altri. Adesso è arrivato il tempo di ampliare la scelta: per questo vorrei, o meglio, dovrei cambiare aria. Non posso più rimanere così, non voglio più essere quella persona, non voglio più vivere nutrendomi di ricordi! L'ho fatto per ultimi anni, ho smesso per qualche mese quest'anno, ma quando mi sono sentita male, quando qualcuno mi ha ferita non ho potuto non riprender nuovamente quella strada... E' come un cerchio perfetto, non ha ne inizio ne fine, ritorna sempre sui suoi passi, ripercorre nuovamente le vecchie vie, ma nello stesso modo impara dai propri errori, cerca di non commettere più gli stessi sbagli. Però molto spesso ricade nelle stesse trappole, nelle insidie formate dal proprio inconscio: è proprio questo il mio caso. Anche se cerco di non ricadere più negli stessi errori, qualche volta mi sento come qualche anno fa, mi rifugio nei ricordi, nel passato per sfuggire al futuro, alla contemporaneità! L'ho fatto anche adesso... Però mi sono dimenticata del dolore che portano con sé i ricordi che vorresti cancellare, me li sono tirati addosso senza rendermene conto. E adesso mi ritrovo con quei flash che, anche se ogni giorno diventano più deboli, riescono solo a ferirmi... Lui deve sparire dalla mia testa, dalla mia memoria, dalla mia VITA!
Io ho bisogno di dimenticare... No... Non di dimenticare, ma di smettere di sentirmi ferita per un qualcosa che non avrebbe funzionato comunque! Odio quella sensazione, odio come mi fa sentire, cosa mi fa provare. Quindi devo smettere di pensarci, perché questo non ha senso, perché ho ancora tanti bei ricordi davanti a me, tante situazioni che mi faranno sentire bene ogni volta che ci ripenserò.

venerdì 18 luglio 2008

L'amore...


Cosa vuol dire innamorarsi? Vuol dire perdere la testa per l'altra persona? Vuol dire abbandonarsi completamente a quell'altro essere umano? Oppure vuol dire sentirsi liberi di esprimere se stessi, vivere la propria vita in modo più intenso possibile? Dicono che l'amore sia il sentimento più bello, più intenso, quel qualcosa di indimenticabile... Però come riconoscere l'amore, come venire a sapere di essere stato innamorato? Come riconoscere se quel sentimento che si provava in passato per una persona possa essere chiamato l'amore? Ci sono tante domande, ma nessuna risposta certa... Vorrei sapere se quel sentimento che viveva in me anni fa era il sentimento del vero amore, vorrei poterlo "classificare". Però non so, proprio non so come definirlo... Ero mai stata innamorata? Lo ero veramente o credevo di esserlo? Il dolore era quello del cuore spezzato o quello dell'orgoglio ferito?
Quella storia non mi dà pace, non riesco a capire se l'ho amato e ho sofferto con il cuore spezzato quando mi ha lasciato o se non l'ho amato affatto e mi sono sentita ferita quando ha detto che questa storia non poteva più continuare. Che confusione... Era l'unico ragazzo che sentivo mio, l'unico che mi ha fatto sentire amata, l'unico che mi ha lasciato in quel modo. Non sono in grado di dimenticare quella sera, quell'attimo in cui mi ha detto che non ha senso continuare, che non vuole continuare. Provava ancora qualcosa per me, non lo nascondeva, lo esprimeva non solo con le parole, ma anche con i gesti. Non puoi accarezzarmi il viso, sussurrare dolci parole, diventare geloso quando mi vedi con un amico se non provi più niente per me. I ricordi non possono essere cambiati, ma le ferite guariscono, la vita va avanti... Però le questioni irrisolte, le domande alle quali non si è mai ottenuto una risposta alla fine tormentano, ritornano nei giorni bui. Sarebbe bello poter ricevere quelle risposte, ma come? Se sono nascoste dentro di noi, dentro al cuore, sembra quasi impossibile conoscerle. Forse quando mi innamorerò veramente farò chiarezza nel mio cuore, forse riuscirò a dimenticare quella serata, il come mi ero sentita. Gli ho aperto il mio cuore, gli ho quasi confessato i miei sentimenti e lui, prima ha preferito ignorarmi, poi non ne voleva parlare, infine mi ha respinto, mi ha abbandonato davanti a casa mia con le lacrime agli occhi. Pensavo che quella sarebbe stata la serata più bella, più significativa della mia vita, invece mi è rimasto un ricordo doloroso, deludente.
Non posso farci niente, qualche volta mi ritornano in mente questi momenti. Stanotte persino li ho rivissuti mentre mi rifugiavo nel paese di Morfeo. E' proprio per questo che mi ero posta tante domande, è questo il motivo che mi ha portato a scrivere queste righe.

martedì 15 luglio 2008

Love kills...


Love don't give no compensation
Love don't pay no bills
Love don't give no indication
Love just won't stand still


Love kills - drills you through your heart
Love kills - scars you from the start
It's just a living pastime
Ruining your heart line
Stays for a lifetime won't let you go
Cause love (love) love (love) love won't leave you alone

Love won't take no reservations
Love is no square deal
Hey love don't give no justification
It strikes like cold steel

Love kills - drills you through your heart
Love kills - scars you from the start
It's just a living pastime
Burning your lifeline
Gives you as hard time won't let you go
Cause love (love) love (love) love won't leave you alone

Hey love can play with your emotions
Open invitation to your heart
Hey love kills
Play with your emotions
Open invitation to your heart to your heart
Love kills love kills
Hey hey

Love kills (love kills)
Love kills (kills kills kills)

Love can play with your emotions
Open invitation

Love kills - hey - drills you through your heart
Love kills - scars you from the start
It's just a living pastime
Ruining your heart line
Won't let you go

Love kills - hey - drills you through your heart
Love kills - tears you right apart
It won't let go it won't let go

Love kills - yeah

Bella canzone... Quanta verità si nasconde dietro a queste semplici parole, è impressionante! La ascoltava da piccola, ma notavo solo la melodia, il ritmo, la voce del cantante. A quell'epoca le parole non erano importanti, non erano in grado di farmi vivere un certo tipo di emozioni, le parole erano solo un'altra melodia della canzone. Non erano dei concetti, delle frasi di senso compiuto, e neppure suoni capaci di trasformare i sentimenti in semplici lacrime. Ormai questa canzone è una parte importante della mia vita, nei momenti difficili mi aiuta a non pensare; mi faccio rapire dalle sue parole, dalla musica, da quelle poche note e dimentico tutto quello che mi si trova vicino. E' una bellissima sensazione potersi staccare dal mondo per qualche minuto, per quei pochi attimi che ci fanno riflettere sulla nostra vita, sulla bellezza dei sentimenti e sulla crudeltà delle persone. Quando la ascolto dimentico coloro che mi hanno ferito, coloro che preferiscono sparire dalla mia vita, ma soprattutto coloro che mi hanno fatto soffrire, almeno per un secondo... Per quei pochi attimi mi sento libera, mi sento proprio bene, in pace con me stessa: finiscono tutti i miei conflitti interni, il cuore e la mente riescono finalmente a convivere in armonia.

lunedì 14 luglio 2008

Non è un addio...


C'è un detto che in questi anni mi è stato molto vicino: "E' meglio dare il benvenuto sapendo che fra poco ci si dovrà dire addio, che dire addio non sapendo quando sarà possibile rincontrarsi." Ormai l'ho sentito ripetere tante di quelle volte durante tutti i viaggi che ho fatto nella mia terra d'origine che è come un semplice "ciao" per me. Domani, anzi questa mattina visto che è già passata la mezzanotte, dovrò ripetere per l'ennesima volta questa frase alla mia sorellina. Parte... Parte da sola per cominciare una nuova vita, la sua vita. Ecco che le lacrime cominciano ad invadere i miei occhi, le mani tremano, faccio fatica a scrivere perché gli "strumenti" più importanti per questo esercizio non funzionano bene. Però in qualche modo devo esprimere tutto quello che mi sento dentro, devo buttare fuori tutte quelle emozioni che da un po' di tempo mi fanno star male.
E' strano... Sono contenta che comincia una sua vita, che ha il coraggio di affrontare da sola la vita di tutti i giorni, che non teme la solitudine, però allo stesso tempo mi preoccupo per lei. E' la mia piccola sorellina, è la persona più importante per me, è la mia piccola stella, è l'unica persona che riesce a farmi ridere senza nemmeno parlare, è la ragazza che partendo domani si porterà via una parte di me, una parte del mio cuore... Mi manca già adesso, mi manca anche se si trova a pochi passi da me, anche se sono ancora in grado di abbracciarla.
E' brutto dover dire "addio" o "arrivederci" ad una persona alla quale si tiene moltissimo... Come faccio?! Adesso non riesco a trattenere le lacrime... Devo farmi forza, lei non può accorgersi che la sua partenza mi faccia star male, perché in questo modo sarà ancora più dura per lei staccarsi da me. Non voglio che questo accada, lei deve partire con la totale serenità possibile, anche perché non ha mai affrontato un viaggio così lungo tutto da sola... Appena arrivata a casa so che starà bene, circondata dagli amici, dalla famiglia, non potrà che sentirsi a suo aggio.
Forse non subito, ma col tempo si dimenticherà di me... Comincerà ad ignorare i miei sentimenti, ma va benissimo così: da questo momento io ho la mia e lei ha la sua vita. E' giusto così. In questi giorni mi sento come una madre che deve salutare il figlio, che lo deve lasciare libero, lui deve spiccare il volo, deve cominciare la sua vita. Sono proprio patetica...
Lo so che non è un "addio" definitivo, ci vedremo, ci sentiremo, verrò a trovarla, ma non sarà più lo stesso, cambierà tutto! Io odio i cambiamenti: appena ti abitui a una cosa, appena cominci a sentirti a tuo aggio, tutto cambia. Cambiamo le persone, cambiano i luoghi, cambiano i tempi... Però io rimango la stessa.

martedì 8 luglio 2008

Il bivio...


E' come se fossi continuamente nella mia testa... Spesso non me ne rendo conto, non me ne accorgo e penso a te. Sei sempre nella mia mente: prima di addormentarmi penso a te, prima di salutare il giorno penso a te. Il risveglio è segnato dal tuo nome, la partenza per il regno di Morfeo è avvolta dalla tua presenza... Ormai non mi riconosco più. Non dovrei reagire in questo modo ogni volta che sento il tuo nome; anche se so che non si sta parlando di te quelle poche lettere che compongono il tuo nome mi trasportano in un'altra dimensione. Perché mi sento così? Perché non riesco a voltar pagina, perché qualcosa mi trattiene dal andare avanti senza di te? Non mi riconosco più, non capisco più le mie azioni... E' come se non fossi in grado di dimenticati! Quei pochi attimi passati insieme mi hanno fatto provare qualcosa per te, però io non riesco a definire quel "qualcosa": mi sento male non potendo capire me stessa, non riuscendo a cancellare il tuo ricordo dalla mia mente. Cerco di dimenticarti in ogni modo possibile, ma tu sei sempre qua, sempre vicino a me. Mi coinvolgi, anche se non sei vicino, anche se non ti vedo da molto tempo! Cosa mi succede? Cosa sta succedendo alla mia mente: è come se fosse offuscata da te, come se fosse ossessionata da un solo pensiero del quale non riesce a liberarsi... A momenti non so più cosa fare, non so come comportarmi, cosa dire, sentire, provare!
Ormai tra di noi non potrà più nascere niente, è più che evidente... Però io continuo a sperare. Oggi persino ti ho sognato. Sentivo la tua voce e stavo bene, mi sembrava di essere avvolta da un tuo abbraccio, ero felice. L'alba mi ha privato di questa sensazione di calma, tranquillità, pace... Quel sogno sembrava quasi reale, credevo di viverlo veramente, ma appena ho aperto gli occhi mi sono resa conto che tutto questo era finito. Come diceva il buon Freud: quel sogno rappresentava un mio desiderio represso; però per come la vedo io, era più che altro la rappresentazione di un qualcosa di irrealizzabile. Stanotte ti sentivo vicino a me, mi sembrava quasi che mi fossi accanto: era un'emozione bellissima... Era solo un sogno, un prodotto del mio cervello, della mia immaginazione; perché queste parole fanno così male? Perché saperti solo un'invenzione del mio inconscio mi ferisce così tanto. Io ti vorrei qua, vicino a me!
Sono veramente patetica... Non mi riconosco più! Mi sto nuovamente chiudendo... Vivere nuovamente tutte queste emozioni non può che ferirmi. L'ho già vissuta un'esperienza simile: però quella volta era la realtà, la realizzazione di un sogno a farmi soffrire. Lui non se ne rendeva conto. Io non volevo accettare il fatto di essermi innamorata. I fatti erano chiari: lo amavo profondamente, ma me lo sono fatto sfuggire... Lui ha deciso di infrangere il mio cuore per farmela pagare... Era la goccia che ha fatto traboccare il vaso, era la chiave che definitivamente ha chiuso quella porta semiaperta che mi separava dal mondo intero, dalla vita.
Non vorrei nuovamente sentirmi in questo modo, io non me lo merito! Però mi sembra l'unica via... Ho perso la mappa per strada, non so più come comportarmi: mi trovo ad un bivio con un'unica indicazione. La domanda si pone spontaneamente: prendere la strada sicura o vagare nell'ignoto? Direi proprio di seguire il cartello: "Lasciamo perdere". Adesso dovrei decidere cosa lasciar perdere...