giovedì 4 dicembre 2008

Aspettando...

Aula studio a quest’ora non è affollata come credevo sarebbe stata. Però, mentre aspetto le mie compagne di corso che stanno sostenendo l’esame di informatica, qui manca una persona che riuscirebbe sicuramente a portare un po’ di sole nel mio cuore. E’ anche comprensibile il fatto che oggi non sia venuto all’università, in fin dei conti questa è la giornata dell’esame dell’altro gruppo, era logico stare a casa. Sono io che mi sono fatta (come ogni giorno del resto) ben 62km per dare un sostegno morale alle mie compagne di corso, ma va bene così, l’ho fatto per loro, ma se per caso incontravo il ragazzo misterioso questo fatto non mi avrebbe dato alcun disturbo. Quest’attesa mi fa riflettere su tante cose, soprattutto sul fatto che rimandando sempre, aspettando il momento adatto non riuscirò mai a concludere niente. Dovrei capire cosa voglio veramente e se quello che voglio lo riesco a far diventare realtà con le mie azioni, e se per caso credo di non poterlo fare devo capire cosa c’è in me che non va. Tanti giri di parole per dire che dovrei sconfiggere quella maledetta timidezza, perché non mi serve a niente, mi ostacola e basta, non mi permette di godermi a pieno gli anni più belli della vita di un essere umano. Perché io lo voglio conoscere, lo voglio! Devo conoscerlo meglio, perché se non lo faccio, impazzisco! Ormai è nella mia testa, ormai faccio fatica a scacciare dalla mia mente tutti i pensieri che lo riguardano. Sono un caso perso! Anche se alla fine questa situazione mi porterà una grossa delusione, voglio che finalmente succeda qualcosa. Finalmente vorrei che qualcosa cambiasse anche nella mia vita: ho sempre dato tanto senza mai chiedere nulla in cambio; adesso è arrivato il momento in cui vorrei regalarmi qualcosa, vorrei cambiare qualcosa, vorrei finalmente provare quelle emozioni di cui ormai ho dimenticato il gusto. Non è un crimine, non è un comportamento da egoisti, semplicemente è un voler ricominciare a vivere… Vivere per davvero!

Però le cose non avvengono se non gli dai una mano… Quindi devo svegliarmi, basta aspettare! Basta vivere nel mondo del forse, del magari, ormai non ce la faccio più – se voglio cambiare qualcosa devo pur aiutare il destino in qualche modo. Mi arriva un due di picche, punto, la vita va avanti, è lui che si perde qualcosa, sicuramente non sono io! No, non io!

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